Disaccoppiare la crescita economica e l'aumento delle emissioni di gas serra. L’Unione europea è "sulla buona strada" per raggiungere l’obiettivo di ridurre del 55% le emissioni di gas serra entro il 2030 rispetto ai livelli registrati nel 1990, come prescritto dalla prima legge sul clima. A dirlo è la Commissione europea pubblicando il 31 ottobre la relazione sullo stato di avanzamento dell'azione per il clima in cui si stima che lo scorso anno le emissioni nette di gas serra sono andate giù dell’8,3% rispetto all’anno precedente. Un calo su base annuale che secondo Bruxelles è il "più consistente degli ultimi decenni", fatta eccezione per il 2020 in cui la pandemia da Coronavirus e i lockdown derivati hanno contributo a mantenere bassi i livelli di emissioni.
Le emissioni nette di gas serra sarebbero ora inferiori del 37% rispetto ai livelli del 1990, mentre il Pil è aumentato del 68% nello stesso periodo, a dimostrazione - puntualizza la Commissione europea in una nota - "del continuo disaccoppiamento tra emissioni e crescita economica”. La stima del 37% avvicina l'Unione europea a raggiungere l'obiettivo fissato per il 2030 di tagliare il 55% delle emissioni complessive.
Bruxelles pubblica il report a pochi giorni dall'avvio dei lavori della Cop29, la Conferenza sul clima delle Nazioni Unite in programma dall'11 al 22 novembre in Azerbaigian, ricordando che rispetto agli altri partner globali l’Ue è responsabile di appena il 6% delle emissioni globali. Guardando ai dati per i singoli settori, la relazione stima un calo del 16,5% delle emissioni degli impianti elettrici e industriali coperti dal sistema di scambio di quote di emissione, il sistema Ets, che ora nel complesso sono inferiori del 47,6% rispetto ai livelli del 2005 e sono sulla buona strada per raggiungere l'obiettivo del -62 % fissato per il 2030. Lanciato nel 2005, l'Ets copre le emissioni provenienti dai settori della produzione di elettricità e calore, della produzione industriale e dell'aviazione, che rappresentano circa il 40% delle emissioni totali di gas serra nell'Ue e a partire dal 2024 ha iniziato a coprire le emissioni del trasporto marittimo.
Bruxelles stima un taglio del 24% rispetto al 2022 delle emissioni derivanti dalla produzione di energia elettrica e dal riscaldamento, trainate dalla crescita delle fonti energetiche rinnovabili, in particolare l'energia eolica e solare, e dalla transizione dal carbone. Le emissioni del trasporto aereo sono cresciute del 9,5%, continuando la tendenza post-Covid. L'Ets ha generato entrate pari a 43,6 miliardi di euro per investimenti nell'azione per il clima, di cui 7,4 miliardi di euro sono assegnati al Fondo per l'innovazione e al Fondo per la modernizzazione, mentre il resto dei fondi è destinato direttamente agli Stati membri.
Quanto agli edifici, l'agricoltura, i trasporti domestici, la piccola industria e le emissioni di rifiuti - che al momento sono coperti dal regolamento sulla condivisione degli sforzi - sono diminuiti di circa il 2% nel 2023. Le riduzioni sono state trainate dal settore edilizio, in calo di circa il 5,5%. Le emissioni agricole sono diminuite del 2% mentre le emissioni dei trasporti sono diminuite di meno dell'1%. Il pozzo naturale di assorbimento del carbonio è aumentato dell'8,5 % nel 2023, invertendo la tendenza al ribasso dell'ultimo decennio nel settore dell'uso del suolo, del cambiamento di uso del suolo e della silvicoltura. Sono tuttavia necessari ulteriori sforzi per conseguire gli obiettivi per il 2030.
Benché il report fornisca dati incoraggianti sulla traiettoria di riduzione delle emissioni dell'Ue, Bruxelles puntualizza che l'ultimo anno ha visto anche eventi più catastrofici e perdite di vite umane e mezzi di sussistenza, spinti dai cambiamenti climatici e che le emissioni globali non hanno ancora raggiunto il picco. "È necessaria un'azione costante per garantire che l'Ue consegua i suoi obiettivi per il 2030 e si metta sulla strada giusta per conseguire il suo futuro obiettivo per il 2040 e l'obiettivo di azzerare le emissioni nette entro il 2050", raccomanda la Commissione europea.
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