Nel 2023 in Italia sono stati in calo di oltre il 30% il numero degli incendi boschivi rispetto all'anno precedente, ma i roghi sono sempre più devastanti: è infatti aumentata "significativamente" la superficie di aree bruciate. È quanto emerge dal rapporto sugli incendi boschivi 2023 in Europa, Medio Oriente e Africa pubblicato dal Centro comune di ricerca della Commissione Ue. I dati rivelano che, complessivamente, i roghi hanno devastato più di 500mila ettari di terreno naturale, un'area pari a circa metà dell'isola di Cipro. In Italia sono stati registrati nel complesso 4.265 incendi boschivi, un numero inferiore solo a Spagna (7.748), Portogallo (7.523), Polonia (4.908) e Svezia (4.744).
Sebbene il numero di incendi sia diminuito del 34,7% rispetto al 2022, la superficie bruciata è notevolmente aumentata, passando da 71.694 ettari nel 2022 a 88.805 nel 2023. Di conseguenza, la superficie media per ogni incendio è quasi raddoppiata, passando da 10,9 ettari a 20,8 ettari. Osservando i dati a livello regionale, Bruxelles segnala una situazione "grave" in Sicilia, dove il numero degli incendi (1.160) e l'estensione delle aree bruciate (57.533 ettari) sono particolarmente preoccupanti. Anche in Calabria la superficie bruciata ha registrato un aumento rispetto all'anno precedente. Appena l'1% degli incendi boschivi in Italia è dovuto a "cause naturali", mentre le cause più frequenti sono il rinnovo dei pascoli, i disaccordi tra i cacciatori, il vandalismo, le ritorsioni contro privati e la pubblica amministrazione.
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