La crisi dell’automotive continua a dominare la scena europea, anche in tempi di cambio della guardia con l'arrivo della nuova Commissione von der Leyen 2.0. Protagonisti al Forum ANSA sulle politiche climatiche e il loro impatto su energia e competitività, gli eurodeputati Benedetta Scuderi (Verdi) e Massimiliano Salini (Forza Italia) hanno acceso il dibattito direttamente dagli studi dell’Eurocamera. Focus d'obbligo, la transizione all’elettrico: un tema caldissimo su cui i due parlamentari hanno presentato le loro diverse visioni e soluzioni.
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"Il governo italiano poteva fare meglio la richiesta" all'Ue di anticipare al 2025 la revisione delle norme - già in vigore - sullo stop ai motori a benzina e diesel nel 2035, "avrebbe cioè potuto arricchirla di contenuti più specifici" come quello "più concreto della sospensione delle penalties" alle case automobilistiche che non si adeguano sui target intermedi, che scatterebbero a partire dal 2025: è un tema "che come Ppe faremo entrare nel dibattito del Parlamento europeo con una risoluzione", ha annunciato Salini, evidenziando che il tema "è stato concordato in maniera chiara all'interno del Ppe: lo scopo non è quello di mettere in discussione il target del 2035, ma di introdurre nella revisione sia la sospensione delle multe, possibilmente fino al 2027, e di introdurre il principio della neutralità tecnologica".
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"Il punto di caduta" nella transizione all'elettrico "è di supportare questa transizione, farlo velocemente e con molte risorse", ha replicato Scuderi, sottolineando che non c'è "un'altra opzione: già stiamo arrancando nel riuscire a raggiungere gli altri partner commerciali, immaginiamoci se decidiamo di allungare ulteriormente questa transizione oppure di non farla proprio. Ci ritroveremmo a produrre auto che nessuno comprerà perché quando effettivamente la transizione all'elettrico avverrà passeremo all'elettrico e noi non non sappiamo più cosa produrre".
"Dobbiamo uscire dai combustibili fossili anche nel settore del trasporto e prima lo facciamo e prima le nostre industrie saranno pronte. Però non possiamo lasciarle sole e, soprattutto, non possiamo lasciare soli i lavoratori che in questo momento sono in grandissima crisi. Però dobbiamo anche fare i conti con la realtà dei fatti, con un settore dell'automotive che era già profondamente in crisi, soprattutto quello italiano", ha evidenziato ancora l'eurodeputata dei Verdi, indicando la necessità di "garantire finanziamenti che permettano la transizione, ma che facciano anche rimanere le industrie all'interno del territorio europeo, in un'ottica di stabilità", senza cambiare orientamento "ogni due anni" scoraggiando così gli investimenti.
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