Al via le consultazioni in Ue sui piani sociali per il clima che consentiranno alle 27 capitali di accedere agli 86,7 miliardi di euro del Fondo sociale per il clima. La Commissione europea ha presentato il 5 dicembre al Consiglio Ue Trasporti un documento informativo per avviare il confronto e annunciare che sta preparando due linee guida ai governi sul principio “Non arrecare danni significativi” e sulla stesura dei documenti sul clima sociale, che i governi dovranno presentare a Bruxelles entro la fine di giugno.
Il fondo sociale per il clima è l’ammortizzatore sociale dei costi della transizione proposto da Bruxelles nel quadro della revisione del mercato europeo del carbonio. Vedrà la luce nel 2026 (un anno prima dell’estensione del sistema Ets anche a edifici e trasporti) e fino al 2032 mobiliterà circa 86,7 miliardi di euro per l’azione sociale per il clima che va dalla ristrutturazione degli alloggi sociali al sostegno diretto al reddito. Per l'Italia il tesoretto ammonta a oltre 7 miliardi di euro che potrebbero essere destinati a interventi mirati per la ristrutturazione degli alloggi sociali e il sostegno al reddito delle famiglie più vulnerabili.
Nel pieno della crisi del settore automotive, l’Esecutivo dell’Ue chiarisce che i governi potranno sostenere attraverso queste risorse "misure strutturali e investimenti per l'efficienza energetica e la ristrutturazione degli edifici, il riscaldamento e il raffreddamento puliti e l'integrazione delle energie rinnovabili, nonché per soluzioni di mobilità a zero e basse emissioni". Le misure e gli investimenti ammissibili per i trasporti comprendono misure che incentivano l'uso di trasporti pubblici accessibili e a prezzi contenuti, ma anche "l'accesso a veicoli e biciclette a zero e basse emissioni". Inoltre, gli Stati membri avranno la possibilità di spendere parte delle risorse per un sostegno diretto temporaneo al reddito, a determinate condizioni.
Nel documento la Commissione europea precisa di star lavorando a una raccomandazione sulla povertà dei trasporti per sottolineare l'importanza di questo tema per il settore, insieme a una prima “prima strategia dell'Ue contro la povertà annunciata da Ursula von der Leyen nelle sue linee guida politiche.
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