Prende forma tra i governi Ue l'idea di chiedere a Bruxelles un rinvio dell'attuazione del futuro mercato europeo del carbonio, noto come Ets 2, che dal 2027 si applicherà a edifici e trasporto su strada. E' quanto si apprende da un alto funzionario Ue, che definisce il possibile rinvio "chirurgico", finalizzato a dare più tempo agli Stati membri per trovare risorse che possano fare da ammortizzatori sociali per la transizione, considerando che l'entrata in vigore dell'Ets 2 "potrebbe aumentare i costi a carico dei produttori ricadendo poi sui consumatori".
La Repubblica Ceca ha avviato il confronto con le capitali per finalizzare nelle prossime settimane un documento congiunto per chiedere alla Commissione europea di ritardare di un anno l'avvio del nuovo mercato europeo del carbonio al 2028 "per garantirne un avvio regolare ed equilibrato e per assicurarne una maggiore accettabilità", si legge nella bozza di documento visionata dall'ANSA. Consentire un anno in più "aumenterebbe significativamente l'accettabilità in molti Stati membri", si legge ancora.
Un rinvio a cui al momento si allineano anche la Slovacchia e la Polonia, come emerso da un confronto informale sulla questione al Consiglio Ue Ambiente. Proprio Varsavia dal prossimo primo gennaio guiderà le redini dell'Ue e potrebbe dunque avere un ruolo strategico per mettere il file in agenda e fare pressioni su Bruxelles. Sul punto è intervenuta cautamente anche l'Italia secondo cui la "piena attuazione del sistema Ets 2" applicata a trasporti ed edifici "rischia di richiedere tempi non compatibili con le scadenze Ue". Come parte della revisione del sistema di scambio di quote di emissione dell'Ue, l'Ets 2 andrà coprire le emissioni di CO2 per gli edifici, il trasporto su strada e in altri settori (principalmente la piccola industria non coperta dall'attuale Ets). Tutte le quote di emissione saranno messe all'asta e una parte dei ricavi sarà utilizzata per sostenere le famiglie vulnerabili e le imprese attraverso il Fondo sociale per il clima, che tra il 2026 e il 2032 mobiliterà fino a 86,7 miliardi di euro per i Paesi, di cui quasi 8 destinati all'Italia.
Nessuna apertura per il momento da parte della Commissione europea. "La prevedibilità ha un valore enorme per le nostre società: quando si elabora con cura la legislazione, si esaminano i lati positivi e negativi, si combinano le varie politiche e aree di intervento e poi si mantiene questa rotta, si ottengono molti vantaggi anche per le nostre società", ha messo in chiaro il commissario europeo per il Clima, Wopke Hoekstra, durante la riunione del Consiglio Ue ambiente, interpellato sulla possibilità, di cui si discute a Bruxelles, di rinviare l'attuazione dell'estensione del sistema Ets anche a trasporti ed edifici dal 2027. La prevedibilità "è l'elemento che ci guida non solo nel settore dell'Ets, ma in senso più ampio", ha aggiunto.
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