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Chi l'ha visti: da Pellegri a Casadei, quanti smarriti

Chi l'ha visti: da Pellegri a Casadei, quanti smarriti

Pafundi torneo anonimo a Losanna, Pisilli mai visto con De Rossi

ROMA, 01 luglio 2024, 17:11

Redazione ANSA

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Pietro Pellegri - RIPRODUZIONE RISERVATA

Pietro Pellegri - RIPRODUZIONE RISERVATA

In principio fu Pietro PELLEGRI, da tutti considerato il centravanti dell'Italia del futuro, esordiente in Serie A con la maglia del Genoa all'età di 15 anni e 280 giorni (un record) e a segno contro la Roma, nel giorno dell'addio di Totti, a 16 anni e poco più di due mesi. A gennaio del 2018 venne ceduto al Monaco per 20 milioni e di lui, da quel giorno e complici vari problemi fisici, si sono perse le tracce fra prestiti a Milan e Torino. Così il totale delle reti segnate nella massima serie, ad oggi, si è fermato a 7.

E' lui, il bomber mai 'nato', uno dei simboli dell'Italia che non crede fino in fondo nei giovani, o di quelli che si perdono, o 'scompaiono', per motivi vari. Insomma, dei 'Chi l'ha visti'.

Considerata l'età, Pellegri ha il tempo per diventare ancora di salvezza per l'attacco del ct Luciano Spalletti. Per ora spopola sui social dove si ritrae assieme alla fidanzata Carolina Stramare, Miss Italia del 2019. Ma certo nei giorni in cui il calcio italiano si interroga sui talenti mancanti, seguire il percorso di tanti 'smarriti' e' indicativo.
    Un altro esempio è quel Simone PAFUNDI, trequartista classe 2006, che per Roberto Mancini era "il primo a dover essere convocato" ma che nell'Udinese non giocava mai, per il rischio che il suo utilizzo sbilanciasse troppo la squadra. Per trovare un po' di spazio è dovuto andare, a gennaio di quest'anno al Losanna, dove ha messo insieme 17 presenze e un gol. Così il club svizzero anziché tenerlo ha preferito ridarlo ai friulani, ora disposti a cederlo al miglior offerente, a patto che sborsi 10 milioni.
    E Cher NDOUR? Classe 2004, i paragoni con Paul Pogba si sprecavano ai tempi in cui era il gioiello del vivaio dell'Atalanta, che però se lo fece soffiare dal Benfica.
    Lanciato nella squadra B degli 'encarnados', non ha mai salito il gradino che lo avrebbe portato nella massima serie lusitana, ma la dirigenza del Psg ha ugualmente creduto in lui. Non così, però, il tecnico dei parigini Luis Enrique, che gli ha concesso solo 3 apparizioni prima di suggerire di darlo in prestito al Braga, quindi di nuovo Portogallo, con la cui maglia questo centrocampista di 1.90 è sceso in campo 10 volte in campionato e 2 in Europa League. Troppo poco, anche in questo caso, per meritare la conferma e ora il Psg vedrà cosa fare di lui. Stesso destino per Cesare CASADEI, 21 anni, fenomeno della Primavera dell'Inter e miglior giocatore dell'ultimo Mondiale U.20 (dove si mise in luce anche quel Tommaso BALDANZI per ora meteora nella Roma), ceduto al Chelsea per fare una ricca plusvalenza.
    Da quel momento è cominciato per lui un non facile periodo di apprendistato nel calcio più ricco del mondo, tra Blues, Reading e Leicester, per poi tornare al Chelsea dove ora c'è un allenatore, l'italiano Enzo Maresca, che sembra credere in lui.
    A meno che Casadei non torni in Italia, al Bologna che lo cerca da tempo per ripetere la felice esperienza fatta con Giovanni FABBIAN, anche lui ex Inter.
    E la Roma? Continua a sfornare talenti a livello giovanile, ma in prima squadra sono arrivati solo Edoardo BOVE e Nicola ZALEWSKI, proprio i due che ora a Trigoria vogliono vendere, così come è stato dodici mesi fa per Cristian VOLPATO (che per avere una chance azzurra ha detto no ai Mondiali con l'Australia) e Filippo MISSORI. Curioso il caso del 19enne Niccolò PISILLI: appena arrivato Daniele De Rossi disse "mai visto uno così bravo alla sua età", poi però non l'ha fatto mai giocare.
    Nel frattempo emigra un'altra grande promessa, o presunta tale, quel Guido DELLA ROVERE, 17 anni appena compiuti, che lascia la Cremonese a costo zero per andare al Bayern Monaco. E intanto sta per cominciare il torneo dell'Olimpiade di Parigi, quello per nazionali U.23 con fuoriquota: l'Italia del calcio sarà assente ai Giochi per la quarta volta consecutiva e anche questo è un segnale della crisi azzurra.
   

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