I temi della "diplomazia
scientifica" e i compiti legati alla "Nuova via della Seta" da e
per la Cina sono stati i temi salienti della visita compiuta
oggi dal segretario generale della Farnesina, Elisabetta
Belloni, al segretariato dell'Iniziativa Centro Europea (Ince)
di Trieste. "In una fase di incertezza e di stasi a livello
europeo - ha commentato il segretario generale dell'Ince,
Giovanni Caracciolo di Vietri - questa visita è per la nostra
organizzazione molto importante. Rappresenta la continuità
nell'amministrazione, ma anche la possibilità di portare i
dossier al futuro governo. Che si sia voluto riservare all'Ince,
e quindi alla nostra politica balcanica nella cornice
dell'integrazione europea, un posto di rilievo è cosa di grande
significato, proprio perché la nostra 'constituency' è composta
sia di Paesi membri che di paesi che aspirano a entrarvi, e
anche di Paesi con rapporti privilegiati. Proseguire in questa
iniziativa - ha aggiunto - e considerarla uno dei perni futuri
del nostro impegno nell'area, demandare tutto questo al futuro
governo sarà molto rilevante, parte integrante del nostro
impegno italiano".
Sul fronte della Nuova Via della Seta, Caracciolo ha
sottolineato i "collegamenti importanti" dal Nordest e nell'area
balcanica "naturalmente - ha precisato - nel quadro di cautela
e prudenza verso questo grande progetto cinese, ma nel quale è
meglio esserci, e da subito, piuttosto che arrivare troppo
tardi". Per quanto riguarda la scienza, "i due punti focali sono
l'avventura di Trieste capitale della scienza 2020 e dall'altra
le decisioni del vertice sui Balcani occidentali dello scorso
anno, con la costituzione qui di un'organizzazione
internazionale tripartita, con fondi francesi e tedeschi e sede
italiana. Da ciò vorremmo cominciare a sviluppare quella che
viene chiamata 'diplomazia scientifica' che porta a un
consolidamento, a un'apertura del dialogo compresi gli aspetti
industriali e le ricadute dal punto di vista economico".
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