"Spesso i bambini con deficit
cognitivo ricevono una diagnosi di dolore tardiva e meno
analgesici dei coetanei normodotati. La loro incapacità di
verbalizzare dolore e paura, dunque di portare a consapevolezza
quanto stanno vivendo, fa sì che il dolore risulti amplificato
rispetto ai loro pari, e che spesso non sia rilevato
adeguatamente dal personale ospedaliero". A loro, come spiega il
direttore del Dipartimento di Pediatria all'Irccs Burlo Garofolo
di Trieste, Egidio Barbi, è dedicato uno studio appena
pubblicato dal nosocomio triestino in collaborazione con il
dipartimento di salute materno-infantile dell'Università di
Padova, l'Azienda Ospedaliera "Civico - Di Cristina -
Benfratelli" di Palermo e l'Ospedale di Dolo Mestre - ULSS3
Serenissima. L'obiettivo della ricerca - prima nel suo genere -
è quello di migliorare la gestione clinica dei bambini affetti
da paralisi cerebrale, riducendone dolore e stress durante le
terapie.
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