La chiusura delle
frontiere israeliana ed egiziana - oltre alle difficoltà
nell'approvvigionamento di chemioterapici e materiale utilizzato
in radioterapia - sono le principali cause dell'alta mortalità
dei malati di tumore nella Striscia di Gaza. Lo sostengono i
medici palestinesi Khaled Abusamaan, Mahmoud Daher e Fouad
Elissawi, partner di una ricerca finanziata tra 2009 e 2014 dal
Ministero della Salute italiano nell'ambito del programma
EuroMed Cancer Network, progetto nato per favorire reti
oncologiche nei paesi Mediterranei extra-europei.
Lo studio, coordinato dal Centro di Riferimento Oncologico di
Aviano in collaborazione con Airtum e Istituto Superiore di
Sanità, è stato pubblicato su BMC Cancer.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA