L'attività svolta dai Carabinieri
del Ris di Parma sui reperti biologici rinvenuti nell'abitazione
di Rosetta Quaiattini, la donna trovata carbonizzata e con un
profondo taglio alla gola la mattina del 26 gennaio a Beivars di
Udine, ha permesso di evidenziare tracce di Dna misto che
potrebbero essere utili nelle indagini. Lo rende noto la Procura
di Udine. Vi è poi un'impronta palmare - informa la Procura -
sempre rinvenuta durante il sopralluogo sulla scena del crimine,
che potrebbe consentire agli inquirenti di approfondire le piste
investigative per giungere a una definizione del caso. Nei
prossimi giorni gli inquirenti procederanno alla raccolta dei
campioni biologici delle persone che risultano essere state in
contatto con la vittima, per le successive analisi del Dna.
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