Con la firma del decreto di
concessione della grazia da parte del presidente della
Repubblica, Sergio Mattarella, in favore di Franco Antonio Drì
si chiude una vicenda giudiziaria cominciata nel 2015, quando
l'uomo sparò al figlio, Federico, di 47 anni, tossicodipendente,
al culmine dell'ennesima lite, un colpo di pistola al petto,
uccidendolo. I fatti si erano svolti a Fiume Veneto (Pordenone).
L'anziano, non in perfetto stato di salute, era stato
condannato in appello a una pena di oltre sei anni. L'atto di
clemenza individuale ha riguardato il residuo della pena della
reclusione ancora da espiare - circa tre anni e sei mesi.
Per sostenere la richiesta di grazia al capo dello Stato, i
cittadini di Fiume Veneto avevano avviato una petizione,
raccogliendo oltre mille firme. Anche la moglie e l'altro figlio
di Drì avevano chiesto in una lettera che fosse concessa la
grazie.
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