Un imprenditore di origini venezuelane, di 40 anni, è stato arrestato la scorsa notte, dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Gorizia, su disposizione del Gip del Tribunale cittadino, per le ipotesi di reato di caporalato, estorsione, minaccia aggravata, sfruttamento del lavoro e falso. L'uomo è il socio co-titolare di un'azienda - si tratta de La Montaggi srl - che lavora all'interno dei bacini dove Fincantieri sta realizzando navi da crociera a Monfalcone (Gorizia). Secondo l'accusa, l'imprenditore costringeva alcuni dipendenti maliani, senegalesi e gambiani a turni massacranti e a restituire una parte dello stipendio - tra 200 e 400 euro mensili, in contanti - che percepivano, con la minaccia di licenziarli. Quando si verificavano infortuni sul lavoro intimava loro di non denunciarli, imponendo che sostenessero che fossero avvenuti nel loro domicilio, per evitare guai all'azienda.
I dipendenti dell'azienda Montaggi il cui titolare è stato arrestato questa mattina, saranno probabilmente ricollocati in un'azienda dello stesso settore, la Petrol Lavori, che sta valutando la vicenda, grazie anche all'interessamento della Fincantieri. Si tratta di una quindicina di persone. Fondamentale per l'inchiesta è stata la collaborazione fornita alle forze dell'ordine dalla Security di Fincantieri. L'operazione, d'altronde, si inquadra nel protocollo quadro nazionale di legalità finalizzato alla prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata, un'intesa pubblico-privato, siglata fra il Gruppo triestino e il ministero degli Interni nel febbraio 2017.
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