Fallisce l'alleanza per formare
una Confindustria unica in Fvg: dal 2020 ci sarà da un lato la
Confindustria Alto Adriatico - nata dalla fusione tra Pordenone
e Venezia Giulia (Trieste e Gorizia) - e dall'altro Udine. E con
un baricentro che rischia di spostarsi verso il Veneto. La
spaccatura definitiva, annunciata da anni di tentativi e
diatribe, è stata sancita dal presidente Unindustria Pordenone
Michelangelo Agrusti. "Le fusioni si fanno se c'è della chimica,
con Udine non c'è, noi ci abbiamo provato scontrandoci però,
purtroppo, con un modo differente di concepire Confindustria",
ha detto Agrusti. "Un soggetto unitario", può "rispondere ancora
più puntualmente alle esigenze degli associati", ha aggiunto
Sergio Razeto, presidente di Confindustria VG. Non è mancata la
risposta degli industriali di Udine che punta il dito sulla
mancata volontà di Pordenone di rinnovare le cariche sociali.
"Forse - dice la presidente Mareschi Danieli - è proprio questo
aspetto il reale freno al processo di fusione".
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