"La proprietà ha confermato di
volere procedere con la chiusura dell'area a caldo della
Ferriera di Servola e di volere lavorare a un piano industriale
di rilancio di quella che è l'area a freddo" annunciando "un
investimento di circa 150 milioni" e ribadendo il "parziale
riassorbimento delle maestranze eccedenti". Lo rendono noto
Marco Relli, Umberto Salvaneschi e Antonio Rodà della Fiom,
Fim-Cisl e Uilm di Trieste, al termine dell'incontro che si è
tenuto oggi a Roma al ministero dello Sviluppo economico con il
titolare del dicastero, Stefano Patuanelli, sul futuro del polo
siderurgico triestino. La proprietà, spiegano, "non ha ancora
pronto un piano industriale definito" e "questo ci preoccupa
molto". Il percorso di riconversione dell'area a caldo, "di cui
la Regione è stata promotrice, è fondamentale tanto quanto la
salvaguardia dei livelli occupazionali", ha ribadito il
presidente Fvg, Massimiliano Fedriga, al termine dell'incontro.
Il tavolo è stato riconvocato per metà ottobre al Mise.
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