"Straordinaria dedizione, fede
nell'investigazione scientifica e grande capacità di intuizione
nel perseguire un obiettivo scientifico". E' lo spirito che ha
portato il cosmologo James Peebles e i planetologi Michel Mayor
e Didier Queloz ad essere insigniti del Premio Nobel per la
Fisica 2019. Così li descrive Carlo Baccigalupi, ricercatore
presso il Settore di Astrofisica alla Sissa (Scuola
Internazionale Superiore di Studi Avanzati) di Trieste. A
portare i tre scienziati a ricevere il prestigioso
riconoscimento, le loro scoperte relative alla radiazione
cosmologica di fondo e ai primi pianeti esterni al Sistema
Solare, che hanno cambiato la nostra immagine dell'universo.
Grazie agli studi degli svizzeri Mayor e Queloz, spiega
Baccigalupi, oggi "si preparano missioni satellitari per il
prossimo decennio" che ci "consentiranno di fare una
spettroscopia - ovvero comprendere gli elementi chimici che
compongono le atmosfere dei pianeti extrasolari vicini e quindi
la ricerca della vita. Una vera rivoluzione".
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