Alice, la sedicenne friulana
deceduta per overdose da eroina gialle nei bagni della stazione
ferroviaria di Udine il 3 ottobre 2018, e il suo fidanzatino
avevano tentato in una precedente occasione di acquistare la
stessa sostanza da uno spacciatore diverso da Jamil Shaliwal che
poi gli ha venduto la dose letale. Emerge dalle motivazioni
della sentenza con cui il Tribunale di Udine ha condannato lo
stesso Shaliwal, di 25 anni, afghano, a sei anni e sei mesi di
reclusione con l'accusa di aver ceduto la dose di eroina gialla
alla coppia e aver quindi causato la morte dell'adolescente come
conseguenza non voluta di altro delitto. L'altro spacciatore si
era rifiutato perché era venuto a conoscenza del fatto che i due
abitualmente assumevano la sostanza per via venosa e sapeva che
il principio attivo e le caratteristiche di quella sostanza
sarebbero state troppo pesanti e pericolose per due
giovanissimi.
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