Favorire le premesse di uno sviluppo
consistente dell'azienda in una fase di dura crisi del settore
edile, attraverso una discontinuità industriale accompagnata da
discontinuità finananziaria". Per questa ragione il gruppo
friulano Icop decide di cercare fonti di finanziamento
alternative al canale bancario, quotando minibond su Extramot
Pro di Borsa italiana. Specializzato nella realizzazione di
costruzioni edili e stradali, sottopassi, micro-tunnel e opere
speciali di fondazione, Icop ha effettuato "due emissioni per
complessivi 12 milioni di euro nel 2017", spiega il direttore
finanziario, Paolo Copetti, che guarda al passaggio su ExtraMot
Pro3, il nuovo segmento lanciato di recente, dedicato
prevalentemente alle emissioni da parte di pmi non quotate.
"Attorno al 2014 si usciva da un periodo di forte crisi del
settore, ma in quegli anni Icop guardava a nuovi mercati, come
quello francese, e nuovi progetti, come quello del porto di
Trieste. Per cui, c'erano tutte le premesse per uno sviluppo
consistente", racconta il Cfo. "In questa fase era necessario
l'approvvigionamento di risorse finanziarie, che difficilmente
erano reperibili sul mercato bancario, quindi era necessario
avere la possibilità di accedere a nuovi mercati e nuovi
interlocutori. Extramot pro, il segmento di Borsa Italiana, era
quanto di meglio per poter sviluppare un piano di crescita,
partendo da una fase molto complessa del mercato". Da qui,
l'azienda della provincia di Udine ha avviato uno sviluppo che
l'ha portata a raggiungere un giro d'affari di oltre 122 milioni
di euro nel 2018 segnando una crescita dell'86,5% rispetto al
2014. Controllato dalla terza generazione della famiglia
Petrucco e attivo nel settore edile fin dagli inizi del
Novecento, Icop è un player globale nel microtunnelling con
cantieri che vanno dall'Europa all'Estremo Oriente fino al
Centro America, mentre, opera a livello europeo su progetti di
fondazione speciali, come la metropolitana di Parigi e quella di
Copenaghen. Attivo anche nelle infrastrutture portuali, Icop sta
realizzando l'ampliamento infrastrutturale del porto di Trieste
e l'Italia resta il mercato di riferimento del gruppo per le
infrastrutture generali.
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