"Il populismo è il trionfo
dell'opinione, è quel che c'è di ingenuamente sentimentale e
spontaneo in ciascuno di noi e che ci rende disponibili a tutti
gli estremi, benevoli o criminali. Il potere oggi riconosciuto
agli algoritmi, aleatori e inventati all'occorrenza, sgrava ora
del peso del sapere che era richiesto dalla nostra cultura per
controllare l'opinione". Lo afferma lo psicanalista Charles
Melman, erede di Lacan, in Italia per una conferenza a Roma sul
tema dell'autorità.
"L'individuo - dice - oggi è abbandonato dalle élites
globalizzate, interessate ad altro, dinanzi agli immigrati che
per via della religione sembrano sfidare la sua identità,
rischia di non trovare altra affermazione di sé che nel
sovranismo". E sul perché l'uomo sembra destinato a non essere
libero, risponde: "Alla specie umana manca per la propria
condotta l'innato sapere istintivo che guida l'animale. In
mancanza e per calmare la sua angoscia, l'uomo si innamora e
dipende dal primo potere che passa, quale che sia".
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