"Macbeeeettu ... Macbeeeettu ...",
sulla scena sempre avvolta dall'oscurità, dove si alza
continuamente polvere, il nome del generale è evocato con
insistenza. La tragedia rivisitata con originalità da Alessandro
Serra non ha nulla di scozzese, ma probabilmente se Shakespeare
non fosse stato inglese, sarebbe stato sardo. Perché la forza
dei sonagli, delle pelli percosse, delle urla rauche degli otto
attori in scena che gridano (e sembrano mille) in quella nodosa
e inestricabile lingua che è il sardo, e la sobria solennità
delle coppole e delle giacche coincidono per ferocia, muscoli e
magia con l'atmosfera che il Grande Bardo creò nella Scozia di
re Duncan. Lo spettacolo è andato in scena in tutto il mondo ed
è stato giustamente premiato più volte e ieri sera al Teatro
Giovanni da Udine, per una unica rappresentazione, è giunta la
conferma del consenso del pubblico: applausi per tre, quattro
ininterrotti minuti a richiamare in scena ben cinque volte gli
attori.
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