Alcuni sono giunti a Trieste dal Messico per realizzare tatoo "a mano", seguendo una particolare tecnica Maya, senza l'utilizzo delle più moderne tecnologie.
Altri - spiegano gli organizzatori - sono arrivati da diverse zone di Italia, ma anche da Australia, Spagna o Inghilterra, per dare mostra delle loro abilità. Sono circa 200 i tatuatori professionisti da tutto il mondo che, con il loro stand e gli attrezzi del mestiere, stanno partecipando alla 12/ma edizione dell'International Tattoo Expo di Trieste, manifestazione dedicata ai tatuaggi e ai piercing, in corso al Salone degli Incanti fino a domani.
Un richiamo per gli appassionati, che stanno arrivando anche da Slovenia, Croazia e Austria per una decorazione d'artista.
L'Expo di Trieste è tra le principali fiere di settore del nord est e ieri - secondo i dati diffusi dall'organizzazione - ha registrato 500 ingressi solo nella prima ora di apertura.
E così le prime decorazioni hanno cominciato a prendere forma: tra i visitatori, c'è chi ha già preso appuntamento per un tatoo e chiede che gli venga disegnato sul polpaccio "il capitano" Francesco Totti. A pochi metri di distanza, in un altro stand, un altro tifoso di diversa fede calcistica ha portato con sé un'immagine di Diego Armando Maradona da far riprodurre fedelmente sul polpaccio.
Hanno prenotato il loro appuntamento attraverso il sito web dedicato alla kermesse e ora, persone di tutte le età, aspettano il proprio turno per imprimere sulla pelle disegni neri o coloratissimi. Si tratta di immagini realistiche, copiate da foto, o di linee e forme frutto dell'estro dell'artista.
"Fin da piccola - spiega Andrea, 29 anni di Pordenone - sognavo di diventare una tatuatrice". Dopo la scuola d'arte, a 22 anni ha iniziato a lavorare in uno studio, perché "solo così si impara il mestiere, seguendo un professionista". Le regole per svolgere la professione al meglio, puntualizza, sono "l'igiene e il saper ascoltare il cliente e i suoi desideri, per guidarlo nelle scelte più giuste". Uno dei tatuaggi più difficili mai realizzati? "Un quadro di Van Gogh che ho riprodotto su un braccio. Difficile il disegno e l'abbinamento dei colori". Ma in fin dei conti, conclude, "il tatuaggio nient'altro è che un'opera d'arte".
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