"Quando sarà passato niente sarà
come prima, tante e tali saranno le sfide che ci toccherà
affrontare sul piano personale e comunitario. Penso sia bene
incominciare a prendere confidenza con l'idea di dover
ricominciare da capo". Lo ha detto l'arcivescovo di Trieste,
mons. Giampaolo Crepaldi, alla messa nella Cattedrale di San
Giusto.
Ricominciare, dopo "i giorni vissuti tristemente nella paura
e nello smarrimento" per l'arcivescovo significa "buttar via
l'acqua vecchia, cercando un'acqua nuova, cioè l'acqua viva del
Vangelo, quella dell'incontro con Gesù". Perché "senza di Lui
ritorneremo ad essere come prima, un albero senza radici, e alla
prossima botta ci ritroveremo più sperduti di adesso come un
treno costretto ad andare avanti senza sapere dove sta andando".
Dunque, l'esortazione è ripartire da Gesù per poter "ricostruire
l'umano con nuove relazioni di fraternità, di amore e di pace.
Con l'aiuto materno della Madonna della Salute ce la faremo", ha
concluso.
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