"Una combinazione di interventi
differenziati a seconda del contesto territoriale", che si
affidi a "modelli numerici e statistici con la consapevolezza
dei loro limiti" e allo "stretto coordinamento" con le autorità
sanitarie locali. Questa, secondo un team di fisici,
informatici, data scientists e statistici degli Istituti di
Ricerca triestini, è la via per far ripartire il Paese
"con il minimo di rischi".
Dopo il distanziamento sociale "sarà necessario un
ampliamento della capacità di testare e tracciare individui -
spiegano - ma ugualmente importante sarà lo sviluppo di modelli
matematici che rispecchino le realtà locali e la collaborazione
con le strutture sanitarie che possono valutare la situazione".
"Si parla spesso di soluzioni 'stop and go', di test a tappeto o
di tracciamento elettronico tramite cellulari. Per prevedere
l'effetto "si deve ricorrere a modelli matematici per
prevederlo, che contengono semplificazioni rispetto alla
realtà". Serve una "combinazione di interventi".
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