Uno screening in due tempi - a 12
e 18 mesi di età - basato sull'impiego di due questionari
complementari permette di cogliere molto presto i segni tipici
di autismo e di intervenire con un adeguato progetto
terapeutico. E' quanto emerge da uno studio triennale effettuato
all'Irccs Burlo Garofolo di Trieste, che ha coinvolto 224
bambini della provincia a basso rischio per disturbi del
neurosviluppo, grazie al quale ne sono stati individuati 3 con
tratti autistici che sono stati indirizzati a un percorso
terapeutico specifico.
Obiettivo dell'indagine è di standardizzare un protocollo di
screening precoce in grado di anticipare più possibile la
diagnosi di autismo.
Accorgersi precocemente del problema, spiega Raffaella
Devescovi, dirigente medico di neuropsichiatria infantile e
referente per l'ambulatorio dei disturbi della comunicazione
sociale al Burlo Garofolo, ''consente di modificare una
traiettoria evolutiva che sta procedendo in maniera atipica nei
primi tre anni di vita''.
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