Attenzione ai fenomeni illeciti in
ambito socio-sanitario, il pericolo di infiltrazioni mafiose.
Sono le caratteristiche dell' ultimo anno di attività della GdF
Fvg, espresse dal comandante, Gen Piero Iovino, in un'intervista
all'ANSA, in occasione del 246/o anniversario dalla fondazione
del Corpo celebrato oggi a Trieste.
L'emergenza coronavirus, ha spiegato Iovino, "ha imposto,
anche in Friuli Venezia Giulia, un celere adeguamento in
funzione dell'esigenza di sostenere l'economia sana del Paese e
attenuare la situazione di oggettiva difficoltà in cui tutt'ora
versano cittadini, imprese, categorie professionali, famiglie".
Per quanto riguarda i beni non sicuri immessi in commercio,
"sono state sequestrate circa 900.000 mascherine di varie
tipologie, perché non conformi alla normativa di settore, e
requisiti 21.000 litri di gel disinfettante oltre a centinaia di
nebulizzatori, privi di proprietà antisettiche".
Gli imprenditori evidenziano rischi di infiltrazioni mafiose,
favorite dalla crisi di liquidità connessa alla emergenza
COVID-19. E' un allarme fondato? "Il rischio è concreto. Ma
proseguono senza sosta le attività investigative nei confronti
delle organizzazioni criminali e quelle al contrasto dei più
gravi reati economico-finanziari, con i connessi risvolti in
materia di riciclaggio". Tuttavia, è "indubitabile che la
malavita organizzata potrebbe dare avvio allo 'shopping' di
attività commerciali, attraverso dei prestanome, per rilevare
ristoranti, bar, alberghi". Il Fvg potrebbe diventare una terra
"di conquista per le mafie".
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