Sono 8 mila le persone che si sono
rivolte alla rete dei Centri di ascolto della Caritas Diocesane
in Friuli Venezia Giulia. E' quanto emerge dal Rapporto Povertà
Caritas 2020 dal titolo "Non di solo pane" diffuso oggi.
Secondo la ricerca, a rivolgersi a uno dei quattro Centri
diocesani sul territorio regionale sono in egual misura sia gli
uomini che le donne. Circa il 60% di questi è cittadino
straniero. Due su 3 hanno tra i 31 e i 60 anni. Di questi,
rileva il Rapporto, il 63% ha dichiarato di non riuscire a
pagare le bollette. Il 40 la spesa, l'affitto o il mutuo. Il 27%
non è riuscito invece a sostenere i costi per l'istruzione dei
figli. Un quarto delle famiglie intervistate ha dovuto
rinunciare a curarsi. Numeri, ricorda lo studio, che fotografano
la condizione di povertà delle famiglie con figli e la
condizione dei minorenni presenti in questi nuclei familiari
alla fine dell'autunno del 2019 e che l'emergenza sanitari e il
lockdown non possono che aver peggiorato.
La metà di coloro che hanno chiesto il sostegno delle Diocesi,
si legge ancora nella ricerca, ha almeno un figlio a carico.
Essere genitore si conferma così uno dei fattori che aumentano
il rischio povertà, un elemento quest'ultimo, che si ripercuote
sui più giovani, bambini e ragazzi, che hanno meno opportunità
di accesso all'istruzione, alle cure e hanno meno possibilità di
stringere rapporti sociali.
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