Si accascia a terra per problemi
cardiaci, la stanchezza e il caldo. La Polizia di Frontiera lo
soccorre salvandogli la vita. E' accaduto sabato scorso sul
Carso triestino a un migrante di origini afghane, fermato
insieme ad un gruppo di uomini a San Dorligo della Valle
nell'ambito dell'operazione Strade sicure lungo la fascia
confinaria italo-slovena.
Dopo essere stati individuati lungo la S.S. al km.166+110, il
gruppo di migranti è stato radunato e messo a sedere in
sicurezza, in attesa del furgone della Polizia di Stato per il
trasferimento dei migranti presso gli Uffici della Polizia di
frontiera di Fernetti, per le procedure di identificazione.
Improvvisamente, uno di questi, mentre era seduto si è
accasciato a terra, iniziando a lamentarsi per poi perdere poco
dopo conoscenza. A quel punto, uno degli agenti presenti sul
posto, Lorena Scaffidi, abilitata al primo soccorso BLS, ha
provveduto immediatamente a collocare l'uomo in posizione supina
e a praticargli il massaggio cardiaco. Al secondo ciclo di
massaggi, finalmente lo stesso ha reagito alle sollecitazioni
riprendendo a respirare autonomamente.
Poco dopo, informa una nota della Polizia, è sopraggiunto in
loco il personale medico 118 ASL Trieste, che ha constatato lo
stato di salute dell'uomo, dichiarando che il migrante soffriva
di pregresse difficoltà cardiache e che la stanchezza del
viaggio e il caldo potevano avere contribuito a creare tale
situazione di gravissimo rischio per la sua vita e che il
massaggio cardiaco lo aveva probabilmente salvato.
L'uomo è stato trasportato d'urgenza da ambulanza 118 presso
locale ospedale Cattinara, per le cure del caso, e dove
attualmente ancora risulta ricoverato.
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