Olena Leri, la donna di 65 anni,
ucraina, accusata di aver ucciso nell'ottobre scorso a Trieste
il convivente - Libero Foti, di 75 anni - e di averne chiuso il
cadavere in un sacco lasciandolo sul balcone di casa, è morta
nel suo Paese il 5 maggio scorso a causa di un male incurabile i
cui sintomi si erano manifestati tempo fa. La notizia è
pubblicata questa mattina dal quotidiano Il Piccolo, precisando
che del decesso la Procura è stata informata soltanto nei giorni
scorsi e che comunque verranno compiuti accertamenti.
Dopo il ritrovamento del cadavere e le indagini della polizia,
la donna fu rintracciata telefonicamente a Cerkasy, in Ucraina,
e confessò agli investigatori e al titolare dell'indagine, il pm
Federico Frezza, che, malata terminale, stava per partire
rientrare nel suo Paese per trascorrere con la figlia gli ultimi
giorni di vita quando il convivente, armato di coltello, aveva
tentato di fermarla. A quel punto la donna lo aveva sopraffatto
- anche perché l'uomo era ormai quasi cieco - lo aveva colpito
con una bottiglia e soffocato con una calza di nyon. Infine, ne
aveva chiuso il corpo in due grandi sacchi che aveva collocato
sul balcone di casa.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA