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Cadavere in sacco:morta convivente ucraina,confessò omicidio

Cadavere in sacco

Cadavere in sacco:morta convivente ucraina,confessò omicidio

Lui voleva trattenerla, lei voleva morire nel suo Paese

TRIESTE, 18 luglio 2020, 11:18

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Olena Leri, la donna di 65 anni, ucraina, accusata di aver ucciso nell'ottobre scorso a Trieste il convivente - Libero Foti, di 75 anni - e di averne chiuso il cadavere in un sacco lasciandolo sul balcone di casa, è morta nel suo Paese il 5 maggio scorso a causa di un male incurabile i cui sintomi si erano manifestati tempo fa. La notizia è pubblicata questa mattina dal quotidiano Il Piccolo, precisando che del decesso la Procura è stata informata soltanto nei giorni scorsi e che comunque verranno compiuti accertamenti.
    Dopo il ritrovamento del cadavere e le indagini della polizia, la donna fu rintracciata telefonicamente a Cerkasy, in Ucraina, e confessò agli investigatori e al titolare dell'indagine, il pm Federico Frezza, che, malata terminale, stava per partire rientrare nel suo Paese per trascorrere con la figlia gli ultimi giorni di vita quando il convivente, armato di coltello, aveva tentato di fermarla. A quel punto la donna lo aveva sopraffatto - anche perché l'uomo era ormai quasi cieco - lo aveva colpito con una bottiglia e soffocato con una calza di nyon. Infine, ne aveva chiuso il corpo in due grandi sacchi che aveva collocato sul balcone di casa.
   

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