"Il ritorno dell'epidemia sarebbe
un dramma per individui, economia, istruzione, ricerca e
organizzazioni sanitarie intere". "L'idea che una situazione
analoga possa riproporsi, costringendo a intensificare misure,
costituisce motivo di grave preoccupazione. Rispettiamo le
regole elementari relative a mascherine, evitare assembramenti,
mantenere la distanza, curare igiene delle mani, della persona e
degli ambienti". E' quanto afferma il direttore del
Dipartimento Cardiotoracovascolare Asugi-Università di Trieste,
Gianfranco Sinagra, ripercorrendo i mesi del lockdown e
richiamando tutti "a uno scatto di responsabilità e generosità
collettiva".
"Tra marzo e aprile 2020 - ricorda - nel pieno dell'emergenza
Covid, in Cardiologia a Trieste ci sono stati 310 ricoveri, il
30% in meno dello stesso periodo del 2019, tutti urgenti o
prioritari. Negli stessi mesi, circa 3 mila prestazioni
ambulatoriali. Che cosa ha significato operare su questi numeri
in periodo di pandemia? Ammetto oggi di essere molto preoccupato
perché l'estate ha rimescolato le carte. Ha spostato gli
infetti, ha creato microaree d'infezione sparse nel paese". In
generale, "bisognerebbe ci fosse in tutto uno scatto di
responsabilità e generosità collettiva". Per Sinagra, "il covid
deve obbligarci a riposizionare priorità e aspettative.
Aggiungere semplicemente ciò che abbiamo sospeso e rinviato a
ciò che era correntemente programmato sarebbe un errore. Bisogna
selezionare e prioritarizzare, con l'aiuto di tutti. L'epidemia
passerà lasciandosi dietro un carico di malattie residue, esiti,
mutamenti e riorganizzazioni necessarie".
La Sars CoV2, ribadisce, "è stato un dramma per ciò che di
tangibile ha determinato, ma ancor più per tutti i morti non di
Covid per le conseguenze di diagnosi tardive, complicanze
devastanti, maggior mortalità nel breve-medio termine per
malattie delle quali si morirebbe eccezionalmente se
tempestivamente diagnosticate e curate. Poi - conclude - ci sono
le conseguenze psicologiche del lockdown, i mutamenti
nell'organizzazione della vita di individui e famiglie e il
dramma delle conseguenze economiche".
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