"Personalmente sono orientata a
votare no al referendum, non perché sia contraria alla
razionalizzazione della spesa pubblica, anzi, ma perché sono
convinta che questa sia l'ennesima mossa demagogica per attrarre
consenso politico, mentre abbiamo bisogno di riforme strutturali
per sistemare le tante cose che non funzionano nel nostro
Paese". Lo ha detto all'ANSA la presidente di Confindustria
Udine, Anna Mareschi Danieli, spiegando la sua posizione in
occasione del referendum confermativo sul taglio dei
parlamentari.
"Si parla di quantità dei parlamentari, ma non della loro
qualità. Finché continueranno ad essere scelti dalle segreterie
dei partiti e dunque sostanzialmente nominati, senza alcun focus
sulla loro competenza - ha aggiunto - il problema della qualità
della nostra classe dirigente politica non sarà risolto. Il
costo dell'incompetenza è di gran lunga superiore rispetto al
costo dei parlamentari che andremmo a ridurre".
Mareschi Danieli ha evidenziato che con il taglio, tra Camera
e Senato, i risparmi totali sarebbero di 81,6 mln l'anno, "che,
rapportato al nostro debito pubblico, significa lo 0,005% e un
seicentesimo scarso di quanto spende l'Italia ogni anno solo di
interessi sul debito". "Con la riforma - ha concluso - l'Italia
diventerebbe il Paese dell'Ue con il minor numero di deputati in
rapporto alla popolazione, e il Friuli Venezia Giulia sarebbe
vieppiù penalizzato rispetto ad altri territori sul fronte della
rappresentanza, passando da 20 a 12 deputati e senatori (-40%)".
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