"Su Giulio sono state dette,
sopratutto da parte dell'Egitto, innumerevoli falsità: questo
per creare una figura che non c'è mai stata, che non coincide
con la persona reale". A raccontarlo è Paola Deffendi, che con
il marito Claudio Regeni e l'avvocato Alessandra Ballerini ha
parlato a pordenonelegge del loro libro "Giulio fa cose"
(Feltrinelli), uscito a gennaio.
"La memoria di Giulio è stata vittima di una sistematica opera
di depistaggio, con una serie di bugie nate per gettare
discredito su di lui e giustificarne la scomparsa. Il nostro è
un tentativo di tracciare un ritratto quanto più obiettivo
possibile di Giulio, di restituirgli l'identità che le bugie
hanno deturpato".
Un libro che oltre ad aneddoti sulla vita del giovane contiene
anche cinquanta pagine di cronologia, fitte di informazioni
oggettive con date e nomi - quanto basta per farsi un'idea di
ciò che è avvenuto, e per cui ancora nessuno ha pagato, a
partire da dati tangibili. "Parla tu per noi, che non possiamo
farlo": è l'appello di tante mamme egiziane alla madre di
Giulio, come racconta lei stessa. Il caso del giovane
ricercatore, infatti, è lungi dall'essere una rarità: ogni
giorno, in Egitto, scompaiono in media altre quattro persone,
proprio come lui.
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