"Bene la green economy
l'importante è che non si arrivi a un fondamentalismo verde
perché non possiamo immaginare di diventare un Paese di orsi,
lupi e monopattini". E' la posizione, espressa in maniera
ironica, del presidente di Confindustria Alto Adriatico,
Michelangelo Agrusti, intervenendo da remoto all'incontro su
"Trieste, il mare e la mobilità green. Nuovi scenari post
Covid-19" tenutosi stamattina a Trieste nell'ambito
dell'assemblea di Federmanager Fvg.
Un incontro in cui si è discusso di motori navali green, di
sviluppare una cantieristica attenta alle nuove tecnologie e una
portualità all'avanguardia per quel che concerne l'intermodalità
e l'utilizzo dei trasporti su ferro.
Dopo aver affrontato il tema dello smart working come argomento
da sviluppare in maniera più organica "magari - ha proposto il
presidente dell'Autorità Portuale dell'Adriatico Nord Orientale,
Zeno D'Agostino - creando spazi di lavoro terzi poliaziendali
che avrebbero anche il merito di ricreare quella socialità di
quartiere ormai persa e che consentirebbe di sviluppare quella
mobilità green possibile soprattutto sulle brevi distanze", si è
discusso di sviluppo delle tecnologie applicate alla propulsione
navale. "Il motore diesel - ha evidenziato il direttore
dell'area business development di Wartsila Italia, Giulio
Tirelli - continua a essere il più usato, anche se il futuro è
nella propulsione a Gnl, l'ibrido e, nel prossimo futuro, quella
a idrogeno". Propulsione a idrogeno che per il direttore
newbuilding di Fincantieri, Daniele Fanara "non è ancora una
tecnologia matura". D'Agostino ha affrontato anche la questione
dell'elettrificazione delle banchine dello scalo triestino, per
le quali c'è stato nei giorni scorsi un confronto con il
presidente del consiglio, Giuseppe Conte, e il ministro per le
infrastrutture, Stefano Patuanelli: "Abbiamo progettato di
realizzare delle sottostazioni elettriche in vari punti del
porto anche perché oggi la città non sarebbe in grado di
elettrificare una nave bianca ormeggiata. Dato interessante è il
fatto che, nel marasma dei decreti, ne è uscito uno che detassa
il costo dell'energia nei porti".
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