"Stiamo vivendo una rivoluzione
che non ha precedenti nella storia umana. Tante ce ne sono
state, ma oggi avviene con una scala e con una velocità senza
precedenti: velocità istantanea, scala globale". Una rivoluzione
che "avviene con strumenti meravigliosi, ma anche spaventosi
perché la facilità, la velocità con cui ciascuno di noi diventa
produttore di notizia con tutta l'approssimazione del caso, è un
fatto spaventoso". Ne è convinto Corrado Augias, che è
intervenuto questo pomeriggio a Link, il festival del
giornalismo, intervistato dalla giornalista dell'ANSA Elisabetta
Stefanelli, sul suo libro 'Breviario per un confuso presente'
(Einaudi).
"Solo se sappiamo quali passaggi ci sono stati perché
arrivassimo qui possiamo avere possibilità di avere un po' sotto
controllo quello che ci sta succedendo", sostiene Augias. "Non
solo la storia degli eventi, ma anche "la storia dei passaggi
umani".
Augias nel libro parla dell'arrivo dei barbari: "Sono persone
con vigore, che non si rendono bene conto di cosa stiano
calpestando quando lo calpestano. E' disastroso. Anche i barbari
del XIV secolo distruggevano tutto con forza prorompente". Per
Augias, "una delle conseguenze barbariche in cui siamo immersi è
aver perso la distinzione tra sfera privata e sfera pubblica", e
ha citato l'esempio dei "genitori che si fotografano con il
figlio morto": "Compiono un gesto inconsapevole perché hanno
perso sensazione del confine. Questa è la barbarie".
E ancora, sulla morte: "Prima bisogna azzerare il dolore, poi
finire. Bisogna lasciare disposizioni lucide, precise e poi
chiudere, addio, addio".
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