"Non ci sono segnali di
particolare allarme" sul rischio di infiltrazioni mafiose a
Trieste, anche eventualmente legate alla crisi da Covid-19. Lo
ha affermato oggi il Prefetto del capoluogo giuliano, Valerio
Valenti, in audizione alla Commissione Antimafia.
"Con il 'rimbalzo' durante l'estate - ha precisato Valenti -
è stata anzi registrata una ripresa sensibile di attività
importanti come il turismo e il commercio. Nella grande
distribuzione, storicamente appetibile alla criminalità, nelle
catene alberghiere, nei ristoranti, al momento non vi segnali di
particolare attenzione. Saranno decisivi però i prossimi mesi
invernali, dove c'è una flessione del turismo e una situazione
che lascia preludere a un'ulteriore contrazione dei consumi e
del movimento delle persone".
Valenti ha ricordato a questo proposito che "come è stato
richiesto dal ministro, è stato attivato da aprile un tavolo
interistituzionale con le categorie economiche, i sindacati, la
Camera di commercio, Banca d'Italia, l'Abi, Regione e Comune per
monitorare i fenomeni potenzialmente criminali legati
all'impoverimento delle aziende e delle famiglie", ha concluso.
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