Avere 81 anni e ancora la voglia
di suonare. Enrico Rava si è esibito ieri sera al Teatro
Comunale con il pianista Danilo Rea - duo collaudato -
inaugurando la rassegna 'Jazz& Wine Peace". Affaticato, senza
particolari impennate, reduce da un intervento chirurgico,
preoccupato dal Covid, Rava è tuttavia di nuovo sul palco,
l'inconfondibile chioma bianca, appollaiato su uno sgabello, ad
improvvisare scambiandosi solo cenni con il compagno musicista.
Un concerto breve, un'ora per una decina di brani facili - da
Lucio Battisti a Michael Jackson - durante il quale la sua
tromba non perde mai quel suono morbido, caldo e lento che fa
pensare a Miles Davis, grande ispiratore di una vita.
Danilo Rea segue il maestro canuto, lo accompagna nel
percorso sonoro, tesse per lui una ragnatela di note sulla quale
Rava può poggiare motivi asciutti, riconoscibili: Dieci ragazze
per me, I just can't stop loving you, E penso a te e una
riuscita Odio l'estate che Rea trasforma a tratti quasi in un
tango. Il pianista si diverte ogni tanto a lanciarsi in
virtuosismi, ad allontanarsi, a trasformare in poche note Les
feuilles mortes in E lucevan le stelle dalla Tosca di Puccini.
Ricama assoli preziosi, zompetta sui tasti ma sempre torna dal
vecchio maestro che aggancia al volo le note e riprende a
soffiare con il suo timbro accogliente.
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