Alle 22 e un minuto sono poche le
auto che transitano nelle strade del centro e i pochi pedoni in
circolazione si affrettano a rientrare, consapevoli di essere in
ritardo sull'orario in cui scatta il coprifuoco; fino alle 5 di
domani. Sono le ultime ore del primo fine settimana di
coprifuoco da quando sono state adottate le misure anti Covid
dell'ultimo Dpcm.
Un'auto delle forze dell'ordine attraversa il centro a
velocità molto ridotta, dall'interno lanciano sguardi intorno,
tollerano coloro che si sono attardati.
Si può uscire per motivi di salute, lavoro o necessità e non è
escluso che qualcuna delle persone che si incrociano rientri in
questa casistica.
Non c'è movida né in via Torino né in piazzetta Barbacan, i
locali sono chiusi, dunque i tavolini e le sedie lasciati
all'esterno, incatenati gli uni alle altre, non hanno avventori.
Solo un paio di ristoranti e bar tra piazza della Borsa e
Cavana, hanno le luci accese, ma l'ingresso è chiuso e
dall'esterno non si sentono che i rumori tipici di chi sta
riassettando e pulendo prima di abbassare le saracinesche.
In piazza Unità d'Italia le tante luci dei 24 alberi di
Natale illuminano solo un fattorino, il cosiddetto rider, che
passa rapidamente in bicicletta per andare a consegnare
alimenti, e un gabbiano che zompetta pigramente.
Le norme sono rispettate: alle 22.20 la città è completamente
deserta e silenziosa, sono risaliti in casa anche coloro che
erano usciti con il cane per l'ultima passeggiata della
giornata.
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