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Covid: Trieste, città fantasma dopo le 22

Covid

Covid: Trieste, città fantasma dopo le 22

Primo fine settimana coprifuoco della seconda ondata pandemica

TRIESTE, 09 novembre 2020, 07:08

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Alle 22 e un minuto sono poche le auto che transitano nelle strade del centro e i pochi pedoni in circolazione si affrettano a rientrare, consapevoli di essere in ritardo sull'orario in cui scatta il coprifuoco; fino alle 5 di domani. Sono le ultime ore del primo fine settimana di coprifuoco da quando sono state adottate le misure anti Covid dell'ultimo Dpcm.
    Un'auto delle forze dell'ordine attraversa il centro a velocità molto ridotta, dall'interno lanciano sguardi intorno, tollerano coloro che si sono attardati.
    Si può uscire per motivi di salute, lavoro o necessità e non è escluso che qualcuna delle persone che si incrociano rientri in questa casistica.
    Non c'è movida né in via Torino né in piazzetta Barbacan, i locali sono chiusi, dunque i tavolini e le sedie lasciati all'esterno, incatenati gli uni alle altre, non hanno avventori.
    Solo un paio di ristoranti e bar tra piazza della Borsa e Cavana, hanno le luci accese, ma l'ingresso è chiuso e dall'esterno non si sentono che i rumori tipici di chi sta riassettando e pulendo prima di abbassare le saracinesche.
    In piazza Unità d'Italia le tante luci dei 24 alberi di Natale illuminano solo un fattorino, il cosiddetto rider, che passa rapidamente in bicicletta per andare a consegnare alimenti, e un gabbiano che zompetta pigramente.
    Le norme sono rispettate: alle 22.20 la città è completamente deserta e silenziosa, sono risaliti in casa anche coloro che erano usciti con il cane per l'ultima passeggiata della giornata.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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