La Procura della Repubblica di
Udine, dopo un esposto della famiglia, ha aperto un'inchiesta
sull'improvviso decesso di Carlo Quazzo, di 51 anni, di Lestizza
(Udine), morto lo scorso 20 novembre a dieci giorni di distanza
da un intervento chirurgico di legatura delle varici esofagee,
per un'incontrollabile emorragia.
Per ora si procede contro ignoti per l'ipotesi di reato di
omicidio colposo. Sono state sequestrate le cartelle cliniche ed
è stata disposta la perizia autoptica per giovedì 3 dicembre, al
cimitero di San Vito di Udine, dove la salma è conservata in
attesa di sepoltura: i funerali sono già stati celebrati.
Quazzo, che oltre alla moglie lascia quattro figli, due dei
quali ancora piccoli, era stato sottoposto a un intervento di
legatura delle varici esofagee, un'operazione perfettamente
riuscita a detta dei medici, tanto da essere dimesso già
l'indomani, cioè l'11 novembre.
Dieci giorni più tardi l'uomo si è svegliato all'improvviso con
una sensazione di ingombro allo stomaco e, soprattutto, ha
cominciato a vomitare sangue. La moglie l'ha accompagnato di
corsa in macchina al Pronto soccorso di Udine dov'è spirato
poche ore dopo per la "perdita incontrollata di sangue dalle
varici esofagee".
L'esposto della famiglia è teso ad accertare, "se vi siano
eventuali responsabilità penali da parte dei sanitari nel
decesso e, in particolare, se questo possa essere ricondotto a
errati trattamenti in occasione dell'intervento chirurgico
subito pochi giorni prima proprio alle varici esofagee".
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