Anche in Friuli Venezia Giulia,
come nel resto d'Italia, gli ettari destinati al mais nell'arco
di 10 anni si sono più che dimezzati, passando dai 91.000 del
2011 ai 40.000 di oggi (circa -56%) e ciò avrebbe "favorito la
crescita delle importazioni nel nostro Paese anche di prodotto
Ogm". Il dato è stato comunicato oggi da Confagricoltura Fvg,
che ha lanciato l'allarme attraverso una nota.
"Se non si provvederà al rilancio colturale - vi si legge -
saranno a rischio, in particolare, le produzioni alimentari Dop
di origine animale vincolate, dai disciplinari produttivi, ad
avvalersi per l'alimentazione del bestiame di mangimi e foraggi
del territorio". Secondo Confagricoltura Fvg, "è dunque
fondamentale il rilancio della produzione maidicola" e per
questo l'organizzazione delle imprese agricole valuta
positivamente "la recente riunione del Tavolo tecnico
ministeriale". Un'occasione in cui Confagricoltura ha sostenuto
"le proposte presentate nelle bozze dei documenti programmatici
integrativi del Piano di settore, che prevedono di consolidare e
rafforzare lo strumento economico dei pagamenti diretti,
promuovere anche un sostegno accoppiato, favorire l'accesso ai
Psr regionali attraverso un'adeguata premialità e potenziate
misure a supporto di investimenti e pratiche produttive
innovative".
L'associazione, infine, ha ribadito la necessità di
"rafforzare ricerca, innovazione e assistenza tecnica, con il
potenziamento della Rete nazionale di confronto varietale e
l'individuazione di percorsi produttivi per specialties in
filiera, l'analisi e la verifica in campo delle potenzialità
delle New breeding technique, cioè cisgenesi e genome editing,
che si differenziano dagli Ogm".
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