"La settimana appena conclusa
(9/1-15/1) mostra una situazione di sostanziale stabilità ad un
livello molto elevato di nuovi casi. Si sono rilevati 4935 nuovi
casi (contro 3834 settimana 1/1-8/1, con +29%) a fronte peraltro
di un aumento consistente del di persone testate per la prima
volta (14125 contro 8486 settimana precedente, che forse
risentiva ancora delle feste natalizie). Il rapporto nuovi
casi-persone testate per la prima volta scende al 35% dal 45%
della settimana precedente, un numero molto alto". Lo ha detto
all'ANSA il data scientist della Sissa Guido Sanguinetti, nel
report scientifico settimanale sull'andamento del Covid in Fvg.
Per lo scienziato il numero è molto alto "sia in assoluto sia
nel contesto nazionale (dove il rapporto era del 26% per la
settimana trascorsa e del 31% per la settimana 1/1-8/1)".
Giudica inoltre "ancora molto pesante la pressione sul servizio
sanitario" la settimana trascorsa si sono stabiliti "nuovi
record di occupazione sia in terapia intensiva (69 ricoverati il
13/1) sia subintensiva (703 ricoverati il 10/01). Su ambedue i
fronti i dati FVG sono quindi ben al di sopra delle soglie di
allerta stabilite a livello nazionale, e la nostra regione
insieme alla PA di Trento registra i livelli di pressione più
alta d'Italia sul servizio sanitario".
Per quanto riguarda i decessi, "il dato rimane elevato seppur
in flessione di circa il 10%, con 173 decessi registrati nella
settimana scorsa (193 nella settimana 1/1-8/1). La mortalità
cumulativa della nostra regione rimane elevata, con circa 168
decessi su ogni centomila abitanti (134 il dato nazionale
aggiornato al 15/1)".
Ma per Sanguinetti ci sono anche "buone notizie": riguardano
"principalmente il fronte delle vaccinazioni, che ha superato la
soglia delle 25.000 prime dosi somministrate (oltre il 2% della
popolazione regionale)". Numero alto, tuttavia "al momento
l'impatto sulla pandemia rimane trascurabile: fermo restando che
la prima dose non garantisce immunizzazione, in ogni caso
l'attuale numero di immunizzati abbasserebbe l'indice R_t di
pochissimo (circa 0.02)".
In sintesi, "situazione di sostanziale stabilità ad un
livello elevato di circolazione del virus e di pressione sul
servizio sanitario, con ancora numeri molto alti di decessi
legati alla pandemia". C'è infine un aspetto che lo scienziato
mette in luce: "Dopo il leggero aumento del periodo natalizio
(probabilmente dovuto allo shopping pre-festivo), non si nota
ancora un impatto delle festività, né in termini di una
riduzione del contagio a seguito delle restrizioni più severe
durante le feste, né di un maggiore contagio (imputabile a
violazioni sistematiche delle restrizioni)".
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