Nel 2020 nel settore terziario del
Friuli Venezia Giulia si è registrato un calo del -16% delle
imprese nate e del -37% delle assunzioni rispetto al 2019.
Sempre nello stesso periodo, si sono persi consumi per un valore
di circa 3 miliardi. Sono i dati emersi oggi dalla presentazione
dell'indagine congiunturale trimestrale di Confcommercio
Fvg-Format Research sul terziario regionale.
Anche il numero delle imprese cessate è sceso del -16% ma, come
è stato spiegato dal professor Pierluigi Ascani di Format
Research, in realtà tale dato "non corrisponde a una reale
attività perché molte imprese tendono a non registrare la
cessione dell'attività e sopravvivono grazie ai ristori", senza
i quali circa 2.000 di esse rischierebbero di chiudere.
Per quanto riguarda invece l'occupazione nel settore, la
sospensione del blocco dei licenziamenti da marzo rischia di
portare a una riduzione degli organici delle imprese del -15%.
Il presidente di Confcommercio regionale, Giovanni Da Pozzo, ha
sottolineato che "il grosso malessere che momentaneamente è nel
settore del commercio e del turismo si riverserà a ricaduta
verso i settori della produzione" e ha auspicato che "una grande
attenzione da parte del governo", poiché "comincia a esserci
stanchezza psicologica negli imprenditori, che finora sta
venendo fuori in proteste goliardiche ma quando subentrerà il
disagio sociale il problema sarà decisamente molto più
complicato".
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