"La disabilità non ha, a nostro
parere, avuto la giusta attenzione nella determinazione delle
categorie prioritarie e non si è tenuto conto affatto della
disabilità infantile. I bambini di età minore dei 16 anni, come
previsto in altri paesi europei, avrebbero dovuto essere
tutelati dal rischio di infezione assicurando la vaccinazione ai
loro caregivers". Lo scrive in una nota l'associazione Bambini
di Marco Cavallo APS di Trieste, attiva nella tutela dei diritti
dei bambini con disabilità.
Per la presidente, Teresa Vullo, che è anche membro della
FIRST - Federazione Italiana Rete Sostegno e Tutela dei diritti
delle persone con disabilità - "benché il contagio da Covid
abbia esiti più lievi nella popolazione infantile, per i bambini
con disabilità grave non è cosi: per questo devono essere
tutelati, rientrare tra le categorie con più alta fragilità e
protetti proprio con la vaccinazione dei conviventi".
Proprio per questo, la richiesta al Governo e al Ministero
della Salute devono "garantire direttamente e indirettamente ai
propri cittadini più fragili la vaccinazione anti Covid".
Secondo la Vullo, "eventi traumatici di questo tipo potrebbero
compromettere, al di là degli esiti della malattia,
ulteriormente il quadro diagnostico dei minori, a causa delle
regressioni irreversibili a cui potrebbero andare incontro". Il
tutto nello spirito "di garantire l'equità di trattamento fra i
cittadini, tutelando la salute delle persone con disabilità ed
in particolare dei bambini e dei ragazzi più fragili".
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