"Il cambio di governo è arrivato
mentre era in corso un'interlocuzione sulla necessità
d'introdurre dei correttivi nel settore, come l'equo compenso e
la lotta al precariato. Si attende la nomina dei sottosegretari
per sapere a chi sarà affidato il settore dell'informazione". Lo
ha sottolineato il segretario generale Fnsi Raffaele Lorusso,
intervenendo da remoto al direttivo dell'Assostampa Fvg,
coordinata dal presidente Carlo Muscatello e dal segretario
Alessandro Martegani.
Per Lorusso "il nuovo governo sembra intenzionato a un
confronto serio, come era stato con il secondo governo Conte",
ed ha ricordato che per il tema dell'equo compenso "c'era stato
un invito del sottosegretario a trovare un accordo entro il 15
di febbraio. Vediamo come riprenderà il confronto", considerando
la difficile situazione dei giornali, specie locali. Tanti sono
i giovani "oggi costretti a lavorare in condizioni di
inaccettabile precarietà e di sfruttamento" e, comunque, ci sono
"due sentenze della Corte costituzionale che impediscono di
applicare contratti privatistici nel settore". L'informazione di
qualità "non può prescindere dal riconoscimento di diritti e
retribuzioni dignitose a migliaia di giornalisti, giovani e no".
Lorusso ha auspicato che il Parlamento approvi al più presto
la direttiva sul diritto d'autore, così da attuare "riforme come
si sta facendo negli altri paesi europei, per far pagare ai
colossi del web le tasse e i diritti d'autore sulle informazioni
che utilizzano". Questo consentirebbe "ritorni non solo a chi
pubblica i contenuti ma anche a chi li produce".
Il segretario ha affrontato anche la delicata vicenda
dell'Inpgi, con il possibile ingresso dei comunicatori, e altri
interventi. "In questi mesi sono stati raggiunti accordi dalle
associazioni a livello regionale per salvaguardare il
trattamento dei colleghi, ma per il futuro c'è l'impegno di
tenere conto in sede Aran delle specificità della professione
giornalistica". Rimane fermo il fatto che "una legge impone che
i contributi relativi alla attività giornalistica vadano versati
all'Inpgi, se questo non avviene bisogna segnalarlo all'istituto
che ha i mezzi per intervenire".
Infine, lo smart working: "Bisognerà vedere come organizzarsi
quando l'emergenza sarà finita, tenendo conto che l'innovazione
è benvenuta ma che le redazioni non vanno smantellate, perché il
prodotto giornale è sempre frutto di un'operazione collettiva".
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