Pentole e padelle percosse contro
la decisione del presidente del Friuli Venezia Giulia,
Massimiliano Fedriga, di prevedere la didattica a distanza per
le medie e superiori dall'8 marzo.
Perché "con le scuole chiuse non c'è futuro", come scritto su
uno degli striscioni esposti questa mattina in piazza Unità a
Trieste alla manifestazione organizzata dal comitato locale di
'Priorità alla scuola', alla quale hanno partecipato circa un
centinaio di persone.
"Noi chiediamo che la scuola sia l'ultima a chiudere e la prima
a riaprire, sempre. Non possiamo più accettare che venga
sacrificata per risolvere problemi che non riguardano la
scuola", ha affermato Cristina Gregoris, una delle portavoci del
comitato.
"Le scuole sono luoghi sicuri e non veicolo di contagio - ha
sottolineato - . Non lo diciamo noi ma il Cts e quindi facciamo
sì che i nostri ragazzi possano andare a scuola, perché è
estremamente legata all'economia di domani".
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