Migliorare la stima della
probabilità che dopo un forte terremoto l'energia delle scosse
che lo seguono, le cosiddette repliche, decada o viceversa si
possano verificare altre forti scosse. E' l'obiettivo dello
studio "Analisi di sequenze sismiche per la previsione di forti
repliche", presentato dall'Istituto Nazionale di Oceanografia e
di Geofisica Sperimentale - Ogs in collaborazione con l'Istituto
Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) e l'ente di ricerca
giapponese The Institute of Statistical Mathematics (Ism), e
inserito nel Protocollo Esecutivo 2021-2023 di cooperazione
scientifico-tecnologica bilaterale tra Italia e Giappone,
assieme ad altri dieci progetti.
I tre enti hanno sviluppato e applicato ad alcune aree
geografiche specifici algoritmi con tali finalità, che ora
saranno messe a sistema.
A una prima scossa sismica particolarmente forte - ricorda
l'Ogs - è sempre associata una serie di repliche successive
anche a distanza di settimane o mesi nella medesima area che di
norma diminuiscono in intensità. Può tuttavia accadere che a una
scossa già intensa, seguano repliche simili o con valori ancora
più elevati. Le repliche di magnitudo rilevante possono avere
ulteriori impatti su edifici, strutture e infrastrutture già
danneggiati dai sismi precedenti e comportare nuovi rischi per
la popolazione.
"Lo scopo del progetto è studiare i casi in cui, dopo un
primo sisma di magnitudo rilevante, si verificano ulteriori
scosse di magnitudo simile o addirittura superiore a quella del
terremoto iniziale", spiega Stefania Gentili, ricercatrice di
Ogs e coordinatrice del progetto. "Avere indicazioni sulla
probabilità che questi fenomeni si verifichino potrebbe essere
quindi molto importante anche per le attività di protezione
civile nella gestione delle emergenze sismiche".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA