Una sezione dell'anello composto
dalle macchine che servono a creare la luce di Elettra
Sincrotrone Trieste trova spazio nell'Immaginario Scientifico in
Porto Vecchio per permettere al pubblico di scoprire in modo
interattivo il suo funzionamento. È visitabile a partire da oggi
in una sala del Magazzino 26 e fino al 15 maggio alcuni
ricercatori di Elettra saranno a disposizione dei visitatori per
approfondimenti e domande.
Si tratta di una macchina in grado di accelerare gli elettroni
quasi alla velocità della luce per permettere, ad esempio, di
identificare microplastiche negli organismi marini o i metalli
pesanti assorbiti dalle piante e di ricostruire
tridimensionalmente alcune proteine.
Il presidente di Elettra Sincrotrone Trieste, Alfonso Franciosi,
ha detto che la macchina esposta "permette di presentare i
risultati e il tipo di ricerca che facciamo ai giovani, che
abbiamo bisogno si interessino alla tecnica e alla ricerca
perché possiamo scrivere tutti i Pnrr del mondo ma senza i
cervelli non si va da nessuna parte".
"Il Friuli Venezia Giulia è un'area notevole per concentrazione
di competenze e di istituzioni scientifiche - ha sottolineato la
presidente di Area Science Park, Caterina Petrillo - e questo è
lo specchio per raccontare e mostrare alla cittadinanza quello
che facciamo, sperando soprattutto di attirare i giovani".
La direttrice dell'Immaginario Scientifico, Serena Mizzan, ha
spiegato che la macchina è stata "appositamente adattata grazie
anche alla collaborazione dell'Istituto Tecnico Volta in modo da
poter simulare il suo reale funzionamento".
Premendo un bottone sarà infatti possibile lanciare una
simulazione della generazione degli elettroni e del loro
successivo passaggio attraverso i magneti e l'ondulatore. A
corredo della macchina sono inoltre visibili dei piccoli
pannelli che spiegano le varie parti di cui è composta.
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