Dagli inizi di giugno in poi
riprenderà progressivamente il traffico aereo di una certa
consistenza da Ronchi dei Legionari, l'aeroporto del Fvg, con
tutte le destinazioni in esercizio prima della pandemia ma con
un numero di frequenze inferiori, come ad esempio la tratta
Trieste-Roma operata solo da Alitalia non avrà il ritmo di 4
volte al giorno ma di 2, e da settembre forse 3; infine 4 dal
2022. Compatibilmente con la crisi dell'Alitalia. Sono le
previsioni per l'attività dell'aeroporto fatte all'ANSA
dall'a.d. Marco Consalvo che parla, di "un 2021 peggiore del
2020" e di uno scenario ancora troppo instabile, dove le
previsioni più accreditate indicano il 2024/25 come data della
ripresa completa del traffico aereo, il mercato è in
trasformazione e non si escludono aggregazioni tra alcune delle
compagnie sopravvissute.
Ad esempio, per Consalvo "il low cost conquisterà nuove quote
nel 'corto raggio'". Tuttavia, in questo ambito Ronchi "ha le
potenzialità per recuperare interamente il proprio bacino" che,
con la chiusura degli aeroporti minori, ha utilizzato il Marco
Polo di Venezia. Ad esempio, Ryanair ha rimesso in vendita le 8
destinazioni in decollo da Trieste: "Già si vola su Palermo,
Napoli, Cagliari, Bari; a fine maggio apre Catania; poi
riprenderanno anche Londra, Malta e Valencia. Inoltre, Volotea a
fine maggio riprende le 3 destinazioni di Napoli, Palermo,
Olbia. Infine, Lufthansa da inizio luglio riparte con due voli
al giorno su Francoforte, successivamente riprenderà anche
Monaco". Il problema del traffico internazionale è nelle
restrizioni tra i Paesi, che ancora non sono chiare. "Il Pass
verde, ad esempio, non è stato ancora disciplinato".
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