I sei radiodrammi
scritti tra il 1938 e il 1942 per l'allora Eiar dal romanziere,
giornalista e saggista Giorgio Scerbanenco (1911-1969), scoperti
circa un anno fa, e un tour virtuale della mostra "Sulle tracce
del crimine. Viaggio nel giallo e nero Rai", che ripercorre
settant'anni di gialli e noir in Rai, già allestita a Roma, sono
stati al centro dell'incontro svoltosi ieri sera a Lignano
Sabbiadoro nell'ambito del festival Lignano Noir 2021, promosso
dall'assessorato comunale alla Cultura della cittadina balneare
friulana.
Protagoniste dell'incontro Cecilia Scerbanenco, figlia
dell'autore italiano di origine ucraina, scrittrice e tra i
curatori di Lignano Noir, e Susanna Gianandrea, responsabile Rai
Teche Mediateca di Torino. Gianandrea ha illustrato i sei
radiodrammi emersi da una ricognizione dei materiali di Rai
Teche, molti dei quali (circa 200 pezzi) utilizzati per la
mostra, visibile in formato virtuale anche sul sito web della
Rai. "L'esposizione romana, che speriamo di portare in altre
sedi Rai che potranno ospitarla, spazia dagli sceneggiati
storici fino alle serie televisive di oggi - ha spiegato
Gianandrea -, accompagnando la storia del Paese in termini sia
di contenuti, tra cronaca, terrorismo, mafia, sia di forma,
perché si passa dal bianco e nero de 'Il processo di Mary Dugan'
del 1954, fino al colore delle ultime serie in programmazione,
da 'I bastardi di Pizzofalcone' a 'Rocco Schiavone'". Cecilia
Scerbanenco, che ha anche letto alcuni brani dai sei
radiodrammi, tra cui "Il diavolo mette un sasso ma l'angelo lo
toglie" (1941) e "L'assurda giornata di Andrea Rossi" (1938), ha
ricordato il forte '"autobiografismo" di queste opere e ha
sottolineato il legame tra l'autore e la città di Lignano, che
il 28 agosto premierà i vincitori della 7/a edizione del Premio
Scerbanenco Lignano.
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