Si è aperto questa mattina nel
Tribunale di Trieste il processo ad Alejandro Augusto Stephan
Meran, cittadino dominicano accusato dell'uccisione dei due
agenti Matteo Demenego e Pierluigi Rotta durante la sparatoria
avvenuta il 4 ottobre 2019 in Questura a Trieste. L'imputato non
era in aula. In una lettera di rinuncia a comparire, presentata
dai legali della difesa Alice e Paolo Bevilacqua, ha chiesto
"scusa per i gravi fatti".
Durante l'udienza è stata ammessa la costituzione di parte
civile delle due famiglie degli agenti uccisi, dell'avvocatura
di Stato per il Ministero degli Interni, di uno degli agenti
rimasto ferito nella sparatoria e dell'associazione Fervicredo,
Associazione feriti e vittime della criminalità e del dovere,
presieduta da Mirko Schio. Non è stata accolta invece la
costituzione di parte civile del Sap. C'è stato il consenso da
parte di tutti all'acquisizione del fascicolo del pm, mentre la
difesa ha chiesto la rinnovazione della perizia psichiatrica.
Una richiesta, hanno spiegato gli avvocati di Meran, Alice e
Paolo Bevilacqua, avanzata "alla luce delle incongruenze emerse
dalla perizia psichiatrica in sede di incidente probatorio. La
Corte ha apprezzato l'economia processuale della difesa e si è
riservata sulla nostra richiesta, all'esito di istruttoria".
Nella prossima udienza, fissata per il 18 ottobre, la Corte
di Assise, presieduta dal giudice Enzo Truncellito, a latere
Camillo Poillucci, sentirà i familiari dei due poliziotti
uccisi, "come persone offese, attualmente parti civili, circa il
danno patito, esistenziale e morale, per la perdita del
congiunto", ha affermato l'avvocato Cristina Birolla, legale
della famiglia Rotta.
Presenti in aula i familiari di Demenego. "La volontà di dare
giustizia a mio figlio - ha detto il padre al termine
dell'udienza - supera qualsiasi ostacolo, sono qua dall'inizio e
starò qui fino alla fine. I fatti sono palesi e speriamo che si
risolva velocemente. Diamo pace a questi due ragazzi".
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