Progettare una "ricucitura"
urbanistica fra due città separate da un confine, Gorizia e Nova
Gorica, che rimarranno in due Stati, Italia e Slovenia, ma che
già oggi rappresentano, urbanisticamente, l'una la prosecuzione
dell'altra e viceversa. Peculiarità che ha contribuito al titolo
di Capitale europea della cultura 2025. E' l'obiettivo delle due
amministrazioni comunali e del Corso di Architettura
dell'Università di Trieste a Gorizia, che, con la collaborazione
con l'ateneo "fratello" di Lubiana, ha avviato la terza e più
ampliata e internazionale edizione del Laboratorio di
progettazione proprio per la ricucitura urbanistica.
All'iniziativa, attivata su proposta degli assessorati
all'Università e all'Urbanistica del Comune di Gorizia con il
finanziamento del Consorzio universitario di Gorizia, ha chiesto
di partecipare un numero più che doppio rispetto agli anni
scorsi, 70 studenti (su 40 posti), provenienti da varie regioni
italiane e dalla Slovenia.
"Il laboratorio, attivato due anni fa, è diventata
un'esperienza consolidata per gli studenti di Architettura che
vengono a studiare in città - spiega l'assessore alla Cultura di
Gorizia, Chiara Gatta - L'offerta è di altissimo livello e vi si
affiancano iniziative integrative come quella del Go/N.Go RRR
International Lab". Inoltre, sono coinvolti gli uffici comunali,
che seguono le proposte dei ragazzi, consentendo accesso alla
documentazione
Il presidente del Consorzio Universitario Gorizia, Paolo
Lazzeri, ha parlato di "una collaborazione internazionale di
matrice culturale mitteleuropea".
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