Una sessantina di opere, tra
dipinti, sculture e incisioni, provenienti da collezioni di
musei, fondazioni, e raccolte private, per raccontare, nel
bicentenario della morte, come gli artisti abbiano contribuito a
consegnare al mito la parabola storica di Napoleone. E' il filo
conduttore della mostra "Napoleone. Un omaggio", organizzata
dall'Erpac Fvg, Ente regionale del Patrimonio culturale, a Villa
Manin di Passariano (Udine), dove sarà visitabile da domani al 9
gennaio 2022. "Ci è sembrato naturale che la Villa ricordasse i
200 anni dalla morte di Napoleone- ha sottolineato Anna Del
Bianco, direttore generale Erpac, nel catalogo che accompagna la
mostra - perché la dimora dogale rappresenta il luogo
napoleonico per eccellenza in Fvg: qui egli soggiornò per quasi
due mesi in occasione delle conferenze di pace con i
plenipotenziari austriaci che portarono alla firma, il 17
ottobre 1797, del Trattato di Campoformido che sanciva la
consegna agli Asburgo dei territori della ex Repubblica di
Venezia. Paradosso della storia - ha aggiunto - è che Napoleone
scelse come dimora proprio la residenza di campagna dell'ultimo
doge veneziano, Lodovico IV Manin".
"Non è caso dunque - ha sottolineato l'assessore regionale alla
Cultura Tiziana Gibelli - che i curatori abbiano voluto far
trasparire nell'immagine grafica della mostra, dietro la parola
'omaggio', anche il termine opposto "oltraggio", perché la
presenza di Napoleone a Villa Manin rappresentò un oltraggio
innanzitutto alla famiglia del doge Lodovico, spogliato del
titolo dogale. L'esposizione - ha aggiunto - è anche uno spunto
di riflessione sulla centralità del Fvg nella storia europea dal
Settecento agli anni recenti". Nella mostra, curata da Guido
Comis e Dino Barattin, e allestita nella Barchessa di levante
con progetto e grafica di Claudia Barberi, trovano spazio
numerosi ritratti che esaltano le imprese di Napoleone. Nel
percorso espositivo anche l'anti-mito, con una selezione di
caricature francesi, inglesi e tedesche che stigmatizzavano
l'ambizione di Bonaparte, deformandone e ridicolizzandone la
figura, e tre maschere mortuarie ottenute dal calco del volto di
Napoleone dopo la sua morte.
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