"Raggiungere gli Obiettivi di
Parigi, il contenimento del riscaldamento globale entro 1,5°C
rispetto ai livelli pre-industriali" è una "urgenza" per
"rispondere più rapidamente alla crisi ambientale" intorno alla
quale devono convergere tutti, "grandi gruppi economici,
esperienze e risorse, mondo della scienza, istituzioni e
regolatori a livello globale e a livello locale. Lo ha detto il
presidente di Generali, Gabriele Galateri, al Barcolana Sea
Summit, parlando però anche di un "momento storico irripetibile:
l'Europa ha dato finalmente prova di poter essere il 'game
change'"
Galateri ha parlato di fondi del recovery plan come
"un'occasione irripetibile" e di una Europa che "ha dimostrato
di potersi riposizionare al centro dello scacchiere globale,
grazie ad un'azione finalmente più coesa e all'orientamento
verso la sostenibilità ambientale, facendone un posto più sicuro
e vivibile per i suoi cittadini, un esempio che possiamo
esportare nel mondo".
Per Galateri di Genola, in tema di sostenibilità occorre
"sviluppare strategie di contenimento del riscaldamento globale
e di adattamento alle mutate condizioni climatiche; ridurre il
consumo di risorse naturali e le emissioni inquinanti, e
proteggere la biodiversità; adottare un sistema di monitoraggio
preciso degli impatti diretti ed indiretti delle nostre attività
a supporto della strategia e del processo decisionale".
"Fondamentale" sarà però "la cooperazione con i paesi
dell'Europa dell'Est, geografie in cui Generali opera e nelle
quali ripone interesse strategico". Percorso in cui un ruolo
importante può avere Trieste, "città mitteleuropea e 'porta
verso l'Est'".
In questo contesto, "le Generali stanno facendo la loro
parte", partecipando ad esempio alla Net-Zero Asset Owner
Alliance perché le società adottino pratiche rispettose del
clima; avviando un programma europeo di sviluppo di una cultura
sostenibile per le Pmi.
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